PROGRAMMA DI GOVERNO

Sfruttare al meglio le risorse disponibili per la prossima legislatura è un imperativo: sono 8,3 miliardi €. Serviranno per transizione digitale, transizione verde, equità economica, sociale e territoriale!

Rinascita
Le risorse disponibili per la prossima legislatura, comunitarie e nazionali, sono davvero tante, quasi il doppio (circa 8,3 miliardi di euro) rispetto a quelle previste per il precedente ciclo di programmazione. Questo essenzialmente per i seguenti motivi:

● la “retrocessione” della Sardegna nella classifica delle regioni europee, dal gruppo delle regioni “in transizione”, nel quale ha transitato dal 2007 al 2017, al gruppo delle regioni “meno sviluppate”;
● la presenza, in aggiunta agli ordinari fondi comunitari, di programmi straordinari e unici, come il PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) e il JTF (Just Transition Fund) per l’area del Sulcis;
● una contingenza temporale tra la legislatura e la programmazione comunitaria, denominata 2021-2027, ma, di fatto, ancora in gran parte da avviare, anche a causa dei notevoli ritardi nella definizione e dei programmi comunitari e nella loro gestione, anche dovuta alle note carenze organizzative.
Ecco un quadro generale delle risorse ancora disponibili e riservate alla Sardegna (in milioni di euro):
● Next Generation Europe – PNRR: 2.328.
● Just Transition Fund – JTF: 367
● Fondo Europeo Sviluppo Regionale – FESR: 1.581;
● Fondo Sociale Europeo Plus – FSE+: 744;
● Complemento Sviluppo Rurale – CSR: 819;
● Fondo Sviluppo e Coesione – FSC: 2.470. Inoltre, nei prossimi anni, gli enti locali e le imprese della Sardegna avranno a disposizione ulteriori strumenti comunitari e nazionali ai quali potranno candidarsi per ottenere finanziamenti per realizzare le proprie iniziative.

La cornice all’interno della quale tutte le risorse sono programmate (come prevede l’Accordo di partenariato tra l’UE e l’Italia, del luglio 2022) si pone i seguenti obiettivi:
1. Un’Europa più intelligente;
2. Un’Europa più verde;
3. Un’Europa più connessa;
4. Un’Europa più sociale e inclusiva; 5. Un’Europa più vicina ai cittadini.

In questa cornice, l’intervento è diretto a contribuire alla necessaria trasformazione verso modelli produttivi totalmente sostenibili e all’utilizzo diffuso delle tecnologie digitali (transizione verde e digitale) a sostegno agli obiettivi di coesione ed equità̀ economica, sociale e territoriale.
Ciò implica prestare attenzione privilegiata ai territori e ai contesti più fragili dal punto di vista socioeconomico e geografico, alle categorie e alle persone più vulnerabili, alla piena valorizzazione delle energie dei giovani e delle donne, al contrasto di ogni forma di discriminazione e alla promozione della partecipazione responsabile delle imprese con investimenti indirizzati a percorsi di sviluppo sostenibili e in grado di fornire occasioni di lavoro di qualità.
Tutto ciò rappresenta un’indicazione chiara per immaginare il nostro futuro e prevede le risorse necessarie per realizzarlo. Ora sta a noi, occorre una visione di Sardegna coerente con tali indicazioni, consapevole dei ritardi ma anche delle nostre potenzialità inespresse, a partire dalle capacità umane.
Occorre immaginarla un’isola connessa, terra e mare di grande qualità ambientale; ricca dell’energia necessaria, pulita e a basso costo; un Pubblica Amministrazione efficiente, trasparente, digitale, vicina e semplice, come le app del nostro smartphone.
Comunità capace di aiutare le nuove generazioni a crescere dando il meglio di sé, solidale, attenta alle necessità del presente, alla tutela dei diritti, a partire da quello alla salute, una Comunità inclusiva dove nessuno si senta solo, o perso, o “scarto”. Occorre concretizzarla questa Sardegna libera e forte, con programmi coerenti e capacità di spendere le risorse in maniera tempestiva ed attenta. Con una Politica regionale che assicuri l’attività legislativa necessaria. Con le classi dirigenti che contribuiscano al miglior utilizzo delle risorse già stanziate e partecipino ai programmi europei intercettandone di nuove. Con l’intera società sarda che si senta parte di un progetto comune e lo faccia proprio.

Un montante finanziario così ampio richiede quattro target strategici chiari:

● disporre di una efficace Programmazione unitaria che coordini i diversi canali di finanziamento;
● produrre sempre i documenti di programmazione, cioè le leggi finanziarie e i Piani attuativi, nei tempi giusti e mai in ritardo;
● predisporre una struttura amministrativa cui dare obiettivi semplici e chiari e che abbia seriamente capacità di spesa;
● avere un sistema di controllo tale da consentire correzioni in corso d’opera.
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